Lotta alla dispersione

 

Particolare attenzione viene posta alla lotta alla dispersione e all’insuccesso scolastico non solo con l’utilizzo di tecniche didattiche che coinvolgano lo studente, ma anche con attività specifiche di superamento del disagio.
Innanzittutto, dal punto di vista della motivazione allo studio per il raggiungimento degli obiettivi di formazione dello studente e per l’apprendimento si vuole avviare un’attività per individuare, definire e utilizzare metodologie didattiche finalizzate allo scopo. Da una raccolta di esperienze, svolte dai docenti in questo ambito, verranno selezionate, condivise e rielaborate tecniche e modalità di lavoro utili per organizzare attività di laboratorio e mettere a punto strategie da utilizzare nelle classi dell’istituto.
Inoltre, l’Istituto, con l’adesione a bandi predisposti da istituzioni e enti sul territorio locale e nazionale, predispone e attiva progetti (orientati agli alunni/e dei vari bienni) volti al superamento di difficoltà di inserimento o di relazione determinate da vari problemi tra cui accettazione o ansia in modo da instaurare nuove e diverse dinamiche relazionali anche con pratiche didattiche di laboratorio.
Infine, nell’Istituto c’è una particolare attenzione anche nei confronti delle studentesse e degli studenti che tendono ad abbandonare la matematica. Sulla scia di studi approfonditi, condotti da ricercatori esperti di didattica della matematica, dall’anno scorso è stato organizzato un percorso denominato ‘Corso motivazionale’ in cui alcuni docenti sollecitano negli studenti e studentesse più refrattari una riflessione riguardo all’apprendimento della disciplina e alle ragioni del loro rifiuto per cercare di ridare fiducia nelle loro possibilità di successo.

Infatti, un certo numero di studenti e di studentesse abbandona già durante i primi anni di scuola lo studio della matematica, nella certezza di esserne incapaci, quasi ci fosse la mancanza di un gene portatore dell’intelligenza matematica. Questa convinzione, difficilmente sradicabile e spesso condivisa anche dagli adulti – genitori o insegnanti di altre materie – è causa di un certo numero di insuccessi molto gravi e non recuperabili mediante corsi di recupero tradizionali o sportelli. In questi casi occorre ricostruire il rapporto affettivo tra lo studente e la matematica, che si è andato deteriorando in un percorso lungo molti anni.